Oltre ai quasi 130mila euro di fondi nazionali destinati all’erogazione di buoni spesa (erogati dal Comune ad oltre 400 tra famiglie e singoli cittadini, per un totale di quasi 3000 buoni, da spendere in 12 attività locali), l’Amministrazione comunale di Figline e Incisa Valdarno si è confrontata con Banco alimentare, Caritas, Auser di Figline e di Incisa, Prociv e Croce Rossa per rispondere ai bisogni alimentari di chi, a causa dell’esaurimento risorse, non ha potuto usufruire di questa misura di sostegno.
“È nata proprio con questo spirito – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Simone Cellai - una bella rete di collaborazione tra il Comune e queste diverse associazioni, che colgo l’occasione di ringraziare per la loro disponibilità e che sto incontrando periodicamente, per fare il punto della situazione e per continuare a condividere un importante obiettivo: aiutare concretamente chi, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, sta vivendo anche un’emergenza economica e alimentare”.
L’idea è partita dal lavoro, da anni in essere anche a Figline e Incisa, di Banco alimentare e Caritas che, grazie al contributo di fornitori toscani e tramite l’organizzazione di raccolte alimentari in vari punti vendita, sono riusciti a immagazzinare diverse scorte, pronte per essere distribuite sul territorio. Ed è proprio per assicurare una distribuzione in linea con i bisogni emersi a Figline e Incisa Valdarno durante il lockdown (e registrati dai Servizi sociali comunali) che è stato necessario fare rete.
“La raccolta delle oltre 600 domande di buoni spesa arrivate – continua l’assessore Cellai – ha permesso infatti ai servizi sociali di venire a conoscenza di nuove situazioni di criticità e, quindi, di utenti che fino ad ora non avevano avuto bisogno di chiedere aiuto. Lo step successivo, quindi, è stato quello di provvedere a dar loro una risposta, a prescindere dall’esaurimento del fondo nazionale a disposizione del Comune. Ed è a questo punto che questa rete sociale è stata fondamentale, perché ha permesso di creare un punto di incontro tra Banco alimentare e Caritas, in possesso di pacchi alimentari, e le Auser di Figline e Incisa, la Prociv e la Croce Rossa, che si sono resi disponibili per la distribuzione avvenuta a domicilio o presso le sedi associative. Li ringrazio, quindi, uno ad uno per lo spirito di collaborazione e di iniziativa perché, senza di loro, non sarebbe stato possibile dare risposta ad un centinaio di famiglie rimaste tagliate fuori dalla misura nazionale”.
Sonia Muraca
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