Viaggiava per strade secondarie, apparentemente senza meta, a bordo di un furgone carico di materiale ferroso, legno e altri rifiuti. Insospettiti, gli agenti della Polizia municipale lo hanno fermato per un controllo. A bordo c’era un dipendente della ditta intestataria del mezzo, azienda che però era priva dell’autorizzazione necessaria a trasportare quel tipo di materiale. Per questo è scattato il sequestro finalizzato alla confisca del mezzo e la denuncia per il conducente del furgone e per il titolare della società. L’ipotesi è che stesse cercando un luogo appartato per abbandonare illegalmente i rifiuti, con tutta probabilità provenienti dai lavori di ristrutturazione di un’abitazione.
È successo lo scorso 16 febbraio in via Nenni, a Matassino, e la convalida del sequestro è arrivata nei giorni scorsi. Essendo sprovvista dei permessi per trasportare e conferire in discarica rifiuti di quel tipo, la società aveva un’unica possibilità per smaltirli: farlo in modo illegale. Da questa ricostruzione, oltre al reato accertato, è emersa l’ipotesi della Polizia municipale.
Sempre nell’ambito dell’attività di controllo del territorio da parte della Polizia municipale, nei giorni scorsi è stato fermato un minorenne alla guida di un ciclomotore senza patentino di guida, senza assicurazione e con una targa che è poi risultata rubata. La targa è stata quindi restituita all’intestatario legittimo. Il motorino non risulta invece essere stato rubato. Il minorenne è stato deferito per il reato di ricettazione.
“Un episodio grave e da non sottovalutare, che racconta però anche di come sia alto il livello di attenzione da parte della nostra Polizia municipale, che ringrazio, sul problema dell’abbandono dei rifiuti. Quella dello smaltimento illegale è una piaga che purtroppo arriva ad affliggere anche i piccoli interventi edilizi. Rivolgersi a soggetti non autorizzati è però una scelta che fa male a tutti e non porta benefici a nessuno. Perché inquina l’ambiente, provocando un danno all’ecosistema, alla collettività e alle generazioni future. Perché alimenta il circuito illegale e il mercato nero a scapito della concorrenza leale, con i comportamenti illeciti di pochi che si traducono in costi maggiori per tutti gli altri imprenditori onesti. E perché si tratta di reati punibili con pesanti sanzioni penali e multe da diverse migliaia di euro”, spiega l’assessore all’Ambiente, Paolo Bianchini.
IN FOTO, DA SINISTRA: il vicecomandante della Polizia municipale Baldi, il comandante Morrocchi e l'assessore all'Ambiente Bianchini