20/01/2023 11:02:25

Conoscere ''Il senso dei luoghi'': chiusa la mostra fotografica su Figline e Incisa

L’esposizione ha attirato curiosi e appassionati superando i confini comunali. Gli scatti saranno conservati nell’Archivio storico comunale
 
Il reportage fotografico è un modo per conoscere un territorio, raccontarlo e registrarne i cambiamenti. È con questa consapevolezza che, sulla scia di quanto già avvenuto in passato, abbiamo voluto affidare ad un collettivo che lavora in ambito internazionale, TerraProject, il compito di immortalare luoghi, persone, quotidianità, simboli di Figline e Incisa, in modo da restituircene un ritratto, curato da uno sguardo esterno, e dare continuità ad una tradizione inaugurata negli anni ’80. Già in passato, infatti, Figline era stata oggetto di reportage, a firma Paolo Monti nel 1980 e Gianni Berengo Gardin nel 2011: due grandi della fotografia, di cui abbiamo avuto il piacere di riproporre alcuni scatti a Palazzo Pretorio, in una selezione a cura del Circolo fotografico Arno, proprio nell’ambito della mostra Il senso dei luoghi”. È così che l’assessore alla Cultura, Dario Picchioni, commenta la conclusione dell’esposizione, ospitata a Figline dal 29 ottobre al 15 gennaio e visitata da oltre 700 persone.

Non solo cittadini di Figline e Incisa Valdarno, ma anche circoli fotografici (in trasferta da comuni limitrofi) e visitatori che hanno approfittato delle aperture nei weekend, degli eventi collaterali (su storia della fotografia e tecniche di scatto) o di altri eventi contestuali alla mostra per saperne di più sul territorio, attraverso l’esposizione allestita al primo e al secondo piano del Pretorio. Molto partecipato, in particolare da appassionati di fotografia, anche il finissage del 14 gennaio, che ha ospitato in veste di relatori: George Tatge, innovatore della fotografia paesaggistica e architettonica che ha dedicato buona parte della sua carriera al racconto per immagini dell’Italia; Giovanna Calvenzi, una delle photo editor e curatrici fotografiche di maggior fama al mondo, autrice anche della prefazione del catalogo della mostra; Martino Marangoni, fotografo, fondatore e presidente della Fondazione Studio Marangoni,  specializzata in formazione e promulgazione della cultura fotografica nazionale ed internazionale. 

Come abbiamo avuto modo di ribadire anche durante il finissage, che grazie alla partecipazione di grandi nomi del settore è stata l’occasione per contestualizzare il valore dei reportage nell’ambito della storia della fotografiaconclude l’assessore Picchioni -, se nelle sue fotografie Monti aveva privilegiato le architetture e Berengo Gardin l’aspetto sociale, TerraProject ha lavorato su un territorio più ampio, risultato di una fusione tra due enti, privilegiando le connessioni tra i due ex Comuni di Figline e di Incisa e includendo il racconto del lavoro, della scuola, delle vie di comunicazione, come i ponti, le strade, la ferrovia, ma anche delle passioni, delle abitudini, del tempo libero e della spiritualità dei suoi abitanti. Un modo, quindi, per mettere al centro la persona a 360 gradi e permetterci, in futuro, di riguardare questo eccezionale documento storico, che sarà conservato nell’Archivio fotografico comunale, del nostro attuale tessuto sociale e del nostro paesaggio e sentircene parte”.  

IN FOTO: il finissage e altri momenti dell'esposizione, dall'inaugurazione alla sua chiusura 
 
 

Sonia Muraca
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