16/06/2023 13:29:15

Valdarno, lo studio Irpet sul tessuto economico e occupazionale

Presentato a Figline nei giorni scorsi, alla presenza dell'Amministrazione comunale tutti, sindacati, associazioni di categoria, comuni del Valdarno fiorentino e di quello aretino
 

Il mercato del lavoro del Valdarno nell’ultimo decennio si presenta dinamico, con una media annua di circa 24mila avviamenti. Le attività legate alla moda e all’industria alimentare mostrano andamenti positivi e ascendenti, mentre più altalenante è il flusso della metalmeccanica, che contiene al suo interno anche quella parte di lavorazioni dei metalli appartenente alla filiera della moda. 

È quanto emerge dallo studio Irpet sul “Tessuto economico e occupazionale del Valdarno. Quadro conoscitivo di supporto”, tra i punti che la Regione si era impegnata a realizzare con il Protocollo d’Intesa del Valdarno,  che è stato presentato questa mattina nella sala del Comune di Figline Incisa Valdarno alla presenza della sindaca Giulia Mugnai. Come precisato da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, la Regione ha mantenuto un altro degli impegni presi con il Protocollo. Lo studio Irpet infatti si aggiunge al canale informativo dedicato alle opportunità occupazionali nel Valdarno, l’assegnazione di contributi a datori di lavoro per sostenere l’occupazione, la riqualificazione professionale dei lavoratori attraverso voucher formativi ‘Just in Time’, i Bandi per la Formazione Continua e la riduzione del Mismatch.  

“Il Valdarno, dopo la grande mobilitazione attorno alla vicenda Bekaert, continua a fare scuola”, ha dichiarato Fabiani. “Alla presentazione erano presenti tutti, sindacati, associazioni di categoria, comuni del Valdarno fiorentino e di quello aretino, a dimostrazione che una grande vertenza e un Protocollo per la ricollocazione dei lavoratori possono essere l’occasione per ripensare e ridisegnare, oltre che gli strumenti  di gestione delle vertenze, il futuro di un intero territorio”. Tra i dati emersi dall’approfondimento Irpet, la specializzazione produttiva nel settore moda e pelletteria che unisce l’area del Valdarno superiore, che risulta tra le specializzazioni della moda più forti in Toscana. Il Valdarno, inoltre, si caratterizza per la presenza di ‘buoni contratti di lavoro”, un tratto agganciato all’importante ruolo che gioca il settore manifatturiero nella struttura produttiva. A fronte di un 25% degli avviamenti totali nel 2022, il peso dei contratti stabili nell’industria è del 36% e corrisponde al 43% del totale dei contratti attivati da questo settore, a conferma della maggiore capacità di creare lavoro a tempo indeterminato.

L’incontro è stato fondamentale perché si apre adesso una nuova fase del tavolo di lavoro sul bacino occupazionale del Valdarno che è partito dalla crisi Bekaert e che ha condotto allo studio di Irpet. Questo studio è importante perché ci mostra come il Valdarno superiore sia oggi un territorio comunque dinamico nonostante alcune crisi aziendali importanti che si sono verificate e si stanno verificando, in primo luogo quella di Bekaert per la quale è stato fatto un lavoro molto significativo, da parte dei centri per l’impiego di Figline e Montevarchi, di ricollocazione dei lavoratori e che ha portato la quasi totalità dei 318 lavoratori licenziati di trovare un’occupazione stabile nell’arco degli anni in cui erano presenti gli ammortizzatori sociali.
Era fondamentale fare un approfondimento sulla situazione socio-economica del Valdarno che ci permetta di capire quali azioni intraprendere in maniera concreta per lavorare sulla formazione e riprofessionalizzazione delle persone, per rilanciare il territorio e permettere a questo di generare nuovi posti di lavoro. Noi abbiamo sempre sostenuto che la priorità era la ricollocazione dei lavoratori ma di pari passo a un progetto di reindustrializzazione dell’area dello stabilimento per fa sì che si generassero nuove opportunità di lavoro nel Valdarno - ha commentato la sindaca Mugnai - . Lo studio Irpet in questo è stato fondamentale perché ci mostra un territorio dinamico che sta crescendo sia a livello artigianale che industriale in maniera significativa, nell’ambito manufatturiero, con particolare riferimento alla pelletteria. E proprio su questo ultimo tema vorremmo lavorare nella fase due del protocollo, ovvero la messa a terra di progetti di formazione coordinati con la Regione e condivisa e strutturata con le categorie economiche e parti sociali per garantire anche nel Valdarno fiorentino un polo formativo che purtroppo non è più presente da molti anni. Questo è l’obiettivo della fase 2, ovvero la strutturazione di percorsi di formazione sia dedicati ai ragazzi in uscita dalle scuole superiori sia aperti anche a professionalizzare nuove figure e riprofessionalizzare chi è in uscita da crisi aziendali e si deve ricollocare sul mercato del lavoro”.

In foto, un momento della presentazione: 

 


Regione Toscana 
Comune di Figline e Incisa Valdarno