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L’incontro con gli studenti di Figline e Incisa per commemorare le vittime della Shoah

Per l’occasione, al Cinema teatro Salesiani si è tenuta la proiezione del film “La chiave di Sara”, una delle iniziative comunali di quest’anno legate al Giorno della Memoria

Si è svolto lunedì 29 gennaio al Cinema Teatro Salesiani di Figline, il primo appuntamento del programma di commemorazioni del Giorno della Memoria organizzati dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale, con la proiezione del film “La chiave di Sara” di Gilles Paquet-Brenner, tratto dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay. La proiezione era riservata agli studenti di Figline e Incisa Valdarno e, infatti, hanno partecipato alla visione del film alcune classi delle Scuole secondarie di primo grado “Dante Alighieri” di Incisa e “Leonardo da Vinci” di Figline e Matassino e dell’Isis “Giorgio Vasari”, oltre alle classi delle secondarie di primo e secondo grado dell’Istituto Paritario “Marsilio Ficino”. Per l’occasione, l’incontro è stato aperto dagli interventi della sindaca Giulia Mugnai, il presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro e Cristoforo Ciracì, presidente della sezione Anpi “Aronne Cavicchi”, i quali avevano preso parte sabato scorso, 27 gennaio, anche alla cerimonia di cura e manutenzione delle Pietre d'inciampo intitolate alla famiglia Melauri nella frazione di Brollo, davanti a quella che fu la loro ultima casa prima di essere deportati ad Auschwitz e lì uccisi.

“Questa proiezione è l’occasione per riflettere insieme sul significato della Memoria – ha detto agli studenti la sindaca Giulia Mugnai –. La memoria è un filtro eccezionale, che trattiene solo una parte dei ricordi delle nostre esperienze, solitamente quelli legati alle emozioni più forti siano esse gioia o tristezza. Allo stesso modo funziona la nostra memoria collettiva e questa ricorrenza ha la funzione di rammentarci quello che è stato e ci ricorda di farlo guardando questa parte terribile della nostra storia da più prospettive. Il Giorno della Memoria ci racconta tante storie, alcune anche della nostra comunità. Ci racconta della famiglia Melauri, che da Brollo fu in parte deportata ad Auschwitz, e della famiglia Soffici che aiutò i due giovani figli dei Melauri a salvarsi dalla morte. I Soffici allora scelsero di proteggere quei due giovani, nonostante i rischi a cui potevano andare incontro. Scelsero di non seguire l’orrore. Il Giorno della Memoria ci insegna proprio questo, che si può scegliere di essere come i Soffici e, per essere come loro, dobbiamo avere il coraggio di non essere indifferenti”.

“Siamo qui per fare un esercizio, ovvero ‘fare Memoria’ – ha aggiunto il presidente del Consiglio comunale, Federico Cecoro –, perché la Memoria deve essere un esercizio quotidiano attraverso il quale si ravviva il ricordo di quanto accaduto, come una pianta che va annaffiata con costanza per radicarla dentro di noi, perché non vada dispersa. Come istituzioni, crediamo che la cosa migliore sia farlo proprio con voi, con le nuove generazioni, perché rappresentate il presente e il futuro e noi abbiamo il dovere di trasmettervi questa memoria, come altri l’hanno trasmessa a noi. Come diceva Primo Levi, ‘se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’: è impossibile per noi comprendere quei fatti terribili senza averli vissuti, ma abbiamo l’obbligo di conoscerli e possiamo farlo attraverso lo studio della Storia, ascoltando le testimonianze e anche attraverso momenti come questi. Noi lo facciamo oggi con voi, voi avrete il dovere di farlo con le prossime generazioni, perché di questi temi non si parla mai abbastanza e invece bisogna continuare a parlarne”.

Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti, venerdì 2 febbraio alle ore 21, si svolgerà al Teatro Comunale Garibaldi il concerto della Klezmerata Fiorentina, formazione composta da quattro solisti dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (Francesco Furlanich alla fisarmonica, Igor Polesitsky al violino, Riccardo Crocilla al clarinetto e Riccardo Donati al contrabbasso) che dal 2005 propone e rielabora la musica Klezmer, il vasto repertorio tradizionale degli ebrei ashkenaziti dell’Europa orientale: un mondo quasi del tutto spazzato via dalla foga nazista.

Sempre al Teatro Comunale Garibaldi, sabato 24 e domenica 25 febbraio (rispettivamente alle ore 21 e 16.30), thriller, storia, impegno civile e analisi della feroce “banalità del male” si fonderanno nello spettacolo teatrale “Il cacciatore di nazisti: l’avventurosa vita di Simon Wiesenthal”, incentrato sulla vicenda personale dell’architetto e scrittore ebreo polacco sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen. Lo spettacolo, scritto e diretto da Giorgio Gallione, sarà interpretato da Remo Girone, mostro sacro del cinema e del teatro italiano che reciterà per la prima volta in carriera al Garibaldi.

 

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